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Immagine del redattoreLife Coach Valeria L. Gentile

Perchè è importante sviluppare Intelligenza Emotiva nei ragazzi?




L’Intelligenza Emotiva (IE) è la capacità di utilizzare le emozioni in maniera efficace e produttiva. Dalla pubblicazione delle prime ricerche nel 1990, alcune scuole ed organizzazioni educative particolarmente innovative hanno iniziato ad integrare L’Intelligenza Emotiva all’interno dei loro programmi didattici. Oggi, fortunatamente, sta diventando sempre più chiaro che queste skill hanno un ruolo fondamentale nel determinare il successo scolastico degli studenti e, più in generale delle classi.

Quando l’Intelligenza Emotiva ha iniziato ad attrarre l’opinione del pubblico, esistevano pochi programmi di riferimento. Daniel Goleman, nel suo libro del 1995, Intelligenza Emotiva, ha descritto due dei più importanti programmi educativi allora esistenti negli Stati Uniti, quello di una classe in una scuola di New Haven e il Self Science curriculum

Quando i benefici dell’Intelligenza Emotiva vennero ampiamente riconosciuti ed indagati da ricerche e studi, vennero progettate diverse strategie di implementazione.


Le attuali ricerche in campo educativo, e, più in generale, in tutte le sfere correlate a questi settori dimostrano i benefici dei programmi di apprendimento socio-emozionale (Social Emotional Learning) per i giovani sia in età prescolare che adolescenziale. La consapevolezza sociale si sta allineando ai risultati delle ricerche tanto che recentemente un articolo del New York Times ha pubblicato queste ricerche e ha concluso affermando che: “...i programmi di apprendimento sociale ed emozionale migliorano significativamente la performance scolastica degli studenti.


Ulteriori studi dimostrano inoltre che l’Intelligenza Emotiva è fortemente correlata al completamento degli studi, al prevenire i comportamenti a rischio e al miglioramento la salute generale dei giovani.


Cos’è l’Intelligenza Emotiva?


“L’Intelligenza Emotiva è l’ abilità di identificare le emozioni; di accedere e utilizzare emozioni in modo da aiutare il pensiero; di comprendere le emozioni e la pratica emotiva e gestire riflessivamente le emozioni così da promuovere la crescita emozionale ed intellettuale.”

Mayer & Salovey, 1997.


Alcune persone riescono facilmente ad andare d’accordo con gli altri; alcune sono più sicuri di sè di altre, ed altre ancora sono eccellenti nell’ispirare i comportamenti ed obiettivi di chi sta loro attorno. Tutto ciò richiede una grande brillantezza dal punto di vista emotivo.


L’IE può essere applicata attraverso l’esercizio di competenze (su cui è possibile lavorare e quindi migliorare) che includono: identificare le emozioni, motivare se stessi, esercitare l’empatia.


Per i ragazzi: il QE ( “Quoziente Emotivo”, anche utilizzato per indicare il costrutto di “Intelligenza Emotiva”) aiuta ad incrementare il successo accademico, costruire forti amicizie e ridurre comportamenti a rischio.

Per gli adulti: le competenze emotive sono fattori decisivi per la crescita professionale, relazionale e per la qualità di vita.


Una volta si diceva che le emozioni impedivano il pensiero, ma negli ultimi dieci anni si è scoperto che le emozioni sono inequivocabilmente la chiave per pensare.

Le ricerche iniziano a dimostrare quello che molti educatori, Teen Coach, genitori e altri

osservatori hanno già da tempo riconosciuto ovvero che le persone di maggior successo non erano quelle che possedevano necessariamente alti livelli di Quoziente di Intelligenza (QI)ma piuttosto quelle che avevano capacità sociali ed interpersonali fortemente sviluppate.


Una delle componenti fondamentali dell’Intelligenza Emotiva è l’accurata comprensione delle emozioni. Identificare e dare un nome alle emozioni è comunemente chiamata “alfabetizzazione emozionale”, che è una competenza centrale in molti programmi di apprendimento socio-emozionale. Le ricerche recenti sull’alfabetizzazione emozionale dimostrano il ponte esistente tra la cognizione (il pensiero analitico, così come l’uso del linguaggio), l’affezione (l’esperienza dell’emozione), e la fisiologia (la risposta del corpo).

In altri termini, quando i pensieri e le emozioni lavorano insieme, quando cioè l’Intelligenza Emotiva è utilizzata, le persone riescono ad autoregolarsi rispetto ai propri sentimenti e a ridurre la risposta reattiva che altrimenti sarebbe aumentata.


Infatti l’IE è proprio l’intelligenza che ci consente di far dialogare la parte razionale con la parte emozionale del nostro cervello ovvero il nostro emisfero destro con quello sinistro. L’Intelligenza Emotiva non è, di per sé, sufficiente a creare da sola risultati ottimali per i giovani tuttavia possiamo dire che più i giovani vengono supportati

nello sviluppo della loro IE e maggiori sono i benefici che se ne traggono per il loro sviluppo socio emotivo. Ovviamente non basta lavorare solo sul singolo ovvero sul ragazzo/bambino ma è necessario sviluppare anche il contesto nel quale vivono e soprattutto accompagnare anche genitori e insegnanti nel loro ruolo di educatori.





Non va dimenticato infatti, che i bambini e gli adolescenti fanno il 30% di quello che gli diciamo di fare e il 70% di quello che ci vedono fare quindi si comprende bene come non si potrà mai incidere sullo sviluppo o il miglioramento se non siamo prima di tutto noi adulti a dare l’esempio. L’Intelligenza Emotiva sembra essere l’ingrediente principale che, quando è ben sviluppato ed impiegato, ha un’influenza ad ampio raggio in termini di benefici per l’apprendimento, le relazioni e il benessere a tutti i livelli e per tutte le fasce di età.


Tutti hanno un’Intelligenza Emotiva. Per molti di noi, è un’area sottosviluppata e una risorsa non sfruttata. Questo concetto ha una lunga storia; intorno al 350 a.C., Aristotele scrisse:

“Tutti possono arrabbiarsi. Ma non è facile arrabbiarsi con la persona giusta, con l’intensità giusta, al momento giusto, per il motivo giusto e nel modo giusto”.

Per valutare invece il contesto socio emotivo all’interno del quale vive un giovane, come ad esempio la scuola, è possibile valutarne il clima per osservarne le aree di criticità su cui intervenire e i punti di forza su cui far leva per pilotare il miglioramento. Anche se questo tipo di rilevazione non costituisce prettamente una misura dell’Intelligenza Emotiva in se, possiamo affermare che se le persone nel gruppo utilizzano efficacemente la loro Intelligenza Emotiva per gestire i comportamenti, la percezione del clima sarà generalmente più positiva.

“...Studenti con competenze socio-emotive più sviluppate hanno migliori prestazioni scolastiche; i loro comportamenti in classe sono maggiormente costruttivi; piace loro la scuola; ed hanno voti superiori alla media. Sono inoltre molto meno soggetti a sospensioni o comportamenti indisciplinati”

Timothy Shriver & Roger Weissberg, The New York Times


Forse una delle ragioni per cui questi studi mostrano così vasti effetti è perché gli studenti sono sottoposti a moltissimi stress, che possono facilmente farli “deragliare”. L’applicazione delle competenze dell’Intelligenza Emotiva risulta essere un efficace metodo per gestire queste situazioni difficili.

L’Assessment of School Climate analizza quattro aspetti del clima nelle scuole: l’Empatia

(prendersi cura di), la Responsabilità (orientamento all’esecuzione), Rispetto comportamento riguardoso, sollecito) e Fiducia (credere nelle persone e nelle istituzioni). Questi fattori sono fortemente predittivi di tre risultati critici: Relazioni, Apprendimento e Sicurezza.


In un affascinante ricerca sui comportamenti dei ragazzi, Mayer, Perkins,Caruso, e Salovey hanno somministrato ad adolescenti test sull’IE e sulle capacità verbali collegate al QI. Ai ragazzi fu chiesto “Pensa all’ultima volta in cui sei uscito con I tuoi amici e loro volevano fare qualcosa in cui ti sentivi a disagio (per esempio, qualcosa che ti sembrava rischioso o non una buona scelta).”


Le risposte mostrano che una maggiore Intelligenza Emotiva (QE) aiuta i ragazzi a prendere decisioni più sofisticate, complesse e responsabili dal punto di vista sociale assumendosene anche i rischi come ad esempio la paura di essere beffato dai propri amici o di essere escluso. Tre delle risposte date sono elencate sotto. Lo studente A aveva un alto livello di QI e un livello medio di IE; lo studente B aveva un punteggio moderato sul QI ed un alto IE; lo studente C aveva alti punteggi sia di QI che di IE.


Studente A: QI Verbale:127; QE:100

“...Volevano che dessi un fracco di botte ad una persona...la violenza non mi piace...Hanno vinto loro ma ho combattuto in modo da non fargli male.”


Studente B: QI Verbale:116; QE 127

“...Alcuni dei miei amici cominciarono a fare gestacci dall’auto...se non fosse stato per I valori che mi hanno trasmesso fin da piccolo probabilmente l’avrei fatto...io non l’ho fatto.”


Studente C:QI Verbale: 133; QE: 128

“Ogni volta che i miei amici progettavano di entrare nella stanza di altri e pitturarlo mentre dormiva, mi sentivo come se stessi tradendo la fiducia che il malcapitato aveva nei miei confronti, non mi sentivo bene nel pensare di andare in una stanza e pitturare un ragazzo che non avrebbe potuto difendersi, e ho pensato che facendo questo avrei ferito i suoi sentimenti. So come queste piccole marachelle possono realmente ferire altre persone...”


In sintesi, l’Intelligenza Emotiva è significativamente correlata alla riuscita scolastica. Sembra che elevati livelli di IE aiutino i giovani a gestire le complessità e le pressioni che altrimenti potrebbero farli bloccare. Questi effetti riguardano sia gli studenti che più in generale il clima scolastico.

Tra gli altri benefici dell’Intelligenza Emotiva, le ricerche dimostrano che gli studenti con più alti livelli di IE hanno una partecipazione alla vita scolastica più attiva e costante rispetto ai loro compagni con punteggi più bassi di IE.




Conclusioni


In un’epoca in cui i ragazzi si

sentono spesso incompresi da

genitori e amici, in cui la velocità

del cambiamento sociale è

diventata la regola e in cui le star

della televisione e dello sport

trasferiscono modelli di

comportamento mediocri e privi

di valore, i coach percepiscono il bisogno umano di sviluppare le competenze emotive e sociali.


Le ricerche hanno mostrato come l’IE riduce notevolmente i comportamenti socialmente a rischio, l’aggressività, l’abbandono scolastico e i problemi disciplinari mentre aumenta la competenza personale e sociale, la partecipazione scolastica, la soddisfazione e il successo scolastico.

Lo sviluppo sociale ed emozionale è cruciale rispetto al successo scolastico dei ragazzi.

Incorporando l’Intelligenza Emotiva negli attuali programmi didattici di apprendimento,

possiamo promuovere il successo dei nostri bambini nel presente ed assicurargli quello nel futuro.


I miei percorsi di Coach For Life Italy per Teenager li aiutano a sviluppare e ampliare la loro IE ed ottenere così migliori risultati sia relazionali che scolastici aiutandoli a vivere più sereni.

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